Cara Mina, 
sono tornata da tre giorni, ma solo oggi ho aperto la valigia.
Ho fatto scattare la serratura ed è stato come tornare là: quell’odore denso come catrame era incastrato in ogni abito, in ogni oggetto, come una colla viscosa  che non si stacca.

E ha invaso il mio piccolo appartamento. Di nuovo quel bruciore agli occhi, quella sensazione di acido in bocca, come ogni volta che aprivo la porta del mio albergo a Pechino. Ora però questa sensazione è durata meno di un ricordo: l’aria pesante è rinata nella freschezza dell’ossigeno che esce dal mio Jonix Cube. E mi sono fermata un momento a godermi un respiro pieno e pulito.

Quando mi hai chiesto cosa significasse per me respirare, sul momento non ho saputo cosa rispondere, ma adesso ho capito. Respirare è ritrovare quella sensazione di benessere ogni volta che entro in casa e sento l’aria leggera e frizzante, pulita e fresca  come quella delle mie montagne. Respirare è la partenza di ogni camminata, quando il corpo è ancora fresco e le gambe sono ancora leggere. Respirare è controllare la fatica e sapere che dopo un passo ce ne sarà un’altro e un’altro ancora, fino alla meta. Respirare è sapere che ce la puoi fare. 

E a ricordarmi tutto questo anche nei momenti più frenetici c’è la presenza discreta ma indispensabile del mio Jonix, bianco e lucente come un ghiacciaio di montagna.