Buone abitudini per un benessere migliore

Conoscete la regola del 3? Si tratta di una sorta di “mantra” dei corsi di sopravvivenza  e ricorda per quanto tempo si può restare in determinate condizioni senza subire danni.
In breve si può sopravvivere:

  • 3 minuti senza respirare
  • 3 ore senza un riparo
  • 3 giorni senza acqua
  • 3 settimane senza mangiare

E pensare che “respirare è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente si limita a ingerire un po’ d’aria e nulla più”, parafrasando una celebre frase di Oscar Wilde.

Uno storico maestro yoga, André Van Lysebeth, nel suo libro “Imparo lo yoga” racconta a proposito del respiro un episodio che fa molto riflettere.
Si era presentato da lui un uomo che diceva di soffrire di varie patologie che nessuno specialista era riuscito a inserire in un quadro clinico preciso. Tachicardia, problemi digestivi, irritabilità, mancanza di concentrazione gli rendevano la vita personale e professionale molto difficile. André Van Lysebeth lo fece distendere e gli disse di respirare tranquillamente. “Non notavo alcun movimento né dell’addome, né del torace. Non trattenga il respiro – gli dissi-. -Ma io non lo trattengo – fu la sorprendente risposta! (…) Quell’uomo era irrigidito a tal punto che quasi non respirava e questo spiegava tante cose.” Dopo mezz’ora di prove il suo addome iniziò a muoversi e lui a respirare un po’ più tranquillamente. “Non crediate che tutto poi fu semplice. Grazie alla magia del respiro quel corpo umano ritornò a vivere. Ora con l’aiuto anche di un medico quell’uomo è sulla via della guarigione”.

La respirazione è il tonico del cuore e la chiave del benessere di tutto l’organismo: se fatta correttamente, lentamente e in profondità, ossigenerà in modo completo il tuo corpo, rendendolo più resistente.

Cosa influenza la respirazione

Per la maggior parte del tempo non siamo consapevoli del flusso e del riflusso della respirazione, perché è un processo automatico, ma questo non significa che non possano intervenire altri fattori a modificarla.

Emozioni, abitudini e vissuti possono portare a uno squilibrio della respirazione, proprio come avviene con la postura: molte persone non si rendono neppure conto che non utilizzano tutta la capacità respiratoria di cui dispongono e respirano in modo superficiale.

La capacità di respirare in profondità è strettamente collegata a come usiamo il corpo e come ci sentiamo: con posture scorrette e spalle rigide la cavità toracica si restringe e la respirazione ne soffrirà.Inizia a farci caso, ora che stai leggendo questo articolo, fermati e osserva la tua posizione: le spalle sono ingobbite? Collo e spalle sono rigidi o rilassati? Come è il tuo respiro? Già che ci sei fai una prova: schiena dritta, ruota le spalle all’indietro per aprirle e fai una lunga inspirazione, senti il respiro che apre i polmoni. Probabilmente ti verrà voglia di rifarlo: vai pure, ti ossigenerà il corpo e ti sentirai meglio!

Cosa succede quando respiri

Come ben saprai il respiro è un sorprendente viaggio di andata e ritorno, due movimenti che più tecnicamente chiamiamo:

  • inspirazione: l’aria ricca di ossigeno entra nel corpo. Attraverso gli alveoli polmonari l’ossigeno viene assorbito dal sangue e trasportato al cuore per essere pompato in ogni singola cellula del corpo;
  • espirazione: attraverso le pareti cellulari avviene lo scambio gassoso tra ossigeno in entrata e anidride carbonica pronta per essere espulsa, trasportata a ritroso dalle cellule ai polmoni, per essere liberata attraverso l’espirazione, appunto.

Molte persone sono convinte che i protagonisti principali di questo percorso meraviglioso siano i polmoni, in realtà il processo respiratorio viene controllato da un muscolo di cui spesso siamo inconsapevoli: il diaframma. 

Ha forma a cupola e costituisce la base della cassa toracica e la parte superiore della cavità addominale: durante la respirazione il diaframma si alza e si abbassa, consentendo ai polmoni di svuotarsi e riempirsi. Quando espiri il diaframma si rilassa e si solleva, la cavità toracica si accorcia e i polmoni rilasciano l’aria “vecchia”, espellendola attraverso il naso o la bocca..Quando inspiri il diaframma si contrae e si abbassa, ampliando la cavità toracica che si espande e i polmoni si riempiono di aria fresca.

I movimenti ritmici di del diaframma massaggiano continuamente gli organi posti al di sopra (cuore e polmoni) e al di sotto (fegato, milza, stomaco), stimolando le loro funzioni. per questo il ritmo della respirazione influisce anche sulla digestione, ad esempio, e su altre funzioni vitali.

La respirazione consapevole e una piccola pratica

Un aiuto viene dallo yoga: i grandi maestri raccomandano di respirare lentamente come se alla nostra nascita avessimo ricevuto un numero fissato di respiri, da consumare quindi gradualmente. Se respirare significa vivere -sostengono- respirare lentamente significa vivere più a lungo e in salute! Come prima cosa al mattino, ancora prima di mettere i piedi a terra, prova a fare vari respiri profondi, riempiendo e dilatando la cassa toracica e poi svuotandola, lentamente, ponendo l’attenzione all’aria che entra, si distribuisce nel corpo e poi esce. 

Se puoi andare al lavoro a piedi anche solo per qualche tratto (o durante la giornata hai qualche minuto per muoverti) respira lentamente: camminando ispira per 6 passi, trattieni il respiro per 3 passi, espira per 12 passi. Poi di nuovo inspira per 8 passi, trattieni per 4, espira per 18 passi. Secondo lo yoga, infatti, nella respirazione lenta e consapevole l’espirazione (con apnea o meno) deve durare il doppio dell’inspirazione.

Letture per approfondire

In questo articolo abbiamo voluto darti qualche stimolo, qualche suggerimento per avvicinarti al respiro consapevole e mettere in pratica piccole buone abitudini che possono aiutarti a migliorare la qualità del tuo respiro e del tuo benessere ( e se provi con un Cube vicino sentirai ancora meglio la differenza!). Ovviamente è solo una spolverata: per approfondire ti abbiamo suggerito qui alcune letture interessanti e utili.

 Buon respiro!