Cara Mina,
gare di appalto, analisi, capitolati: ore e ore di scrittura, tediose operazioni per caricare sui siti dedicati tutta la documentazione e poi sopralluoghi lunghi e noiosi. Solo il mio fortissimo desiderio di innovazione e la voglia di offrire ai “miei” anziani e agli operatori un posto sicuro in cui vivere e lavorare mi fanno sopportare le lungaggini burocratiche necessarie!
Per non parlare di tutto il movimento che queste gare scatenano: multinazionali, grosse cooperative, grandi aziende, con idee e titoli più meno validi, ma tutti impegnati in questa corsa all’oro per piazzare i loro prodotti e servizi, con vuote relazioni tecniche e tante promesse.
Eppure lo ammetto cara Mina: queste gare vanno pure ringraziate! È per mezzo loro che posso conoscere aziende che propongono, senza paura, vera innovazione. E portano vero valore. È così che ho conosciuto Jonix: tra le proposte in una gara, ma grazie al mio naso e all’empatia.
Come fanno a stare bene, i miei anziani e il mio personale -continuavo a ripetermi- in un ambiente in cui, a tratti, l’aria si fa densa di fetore, di dolore, di noia, di cibo, di sudore, di polvere? Da anni ci combattevo ma era sempre un coprire, camuffare, ingannare, programmare erogazioni di sostanze chimiche create allo scopo non di purificare ma di nascondere.
In quel periodo stavo combattendo due battaglie: dire addio alla plastica monouso (e ci siamo riusciti! Con 228.800 bicchieri, 42.240 bottiglie e 104.000 cucchiai di plastica non più utilizzati all’anno!!) e migliorare l’aria dei reparti.
Quando, quindi, ho ricevuto la proposta di provare al posto della multinazionale straniera una ditta italiana, per di più locale, proprio della provincia di Padova, come la nostra struttura, non ho avuto dubbi. Mi piaceva l’idea del km 0 e l’attenzione rivolta al sociale da parte di Jonix. La mia scelta è stata vincente. Abbiamo installato nella metà dei nostri reparti sia dei Cube che degli Steel che lavorano 24 ore su 24.
In più abbiamo ricevuto il Minimate che utilizziamo nei grandi gruppi e in caso di emergenza sanitaria.
In tanti mi chiedono se funzionano. Eccome! E ne ho la prova verificata: il fatto che non siano stati installati tutti nello stesso periodo mi ha permesso di testare, già con il primo inverno, la differenza di casi di influenza sia nel personale che negli anziani.
Dove la tecnologia Jonix era presente si erano ammalati solo tre operatori, nell’altra struttura (non ancora raggiunta dalla tecnologia) erano sette gli assenti. Tutto questo si è ovviamente tradotto in minor spesa per la copertura degli operatori malati e meno turn over di anziani. Grazie al Minimate abbiamo continuato ad organizzare le attività in grande gruppo, sanificando l’aria prima e dopo l’attività stessa. E la vuoi sapere una cosa, cara Mina? Il personale non si ricorda il nome degli apparecchi, ma li chiamano tutti Misurina! Proprio come hai detto tu la prima volta che sei venuta, me lo ricordo bene: “Signore e signori vi portiamo l’aria del lago di Misurina”.
Ed è proprio vero: quando accolgo persone nuove in visita alla struttura la prima cosa che mi dicono è: “Questa casa non è come le altre, qui non c’è odore”. Ecco questa è la conquista. Non spiego loro che oltre c’è dell’altro, rimango su quello, sul naso dei familiari in visita e sul fatto che il loro primo impatto sia un’aria sana, che non odora, un’aria che rassicura e rasserena. Un’aria che fa loro pensare “Forse questa può essere la nuova casa per il mio papà, una casa che sa di buono!”