Appena finita e già ne vogliamo parlare? Neanche il tempo di riprendere fiato? No, perché se noi prendiamo fiato adesso, non sarà un respiro di sollievo quello che faranno a settembre i ragazzi. E non parliamo di Covid, ma di qualità dell’ambiente generale in cui vivono gli  studenti di ogni ordine e grado. Quello dell’inquinamento dell’aria nella scuola primaria e oltre, è un problema da prendere in considerazione fin d’ora, in modo che gli istituti possano scegliere e predisporre per tempo soluzioni adeguate. E può darsi che, in un futuro molto vicino, le famiglie, per i propri ragazzi, scelgano una scuola invece che un’altra proprio in base alla qualità dell’aria e al benessere ambientale generale offerto.

Cosa significa inquinamento dell’aria interna a scuola

Gli ambienti chiusi espongono chi li vive a numerosi inquinanti aerodispersi, la cui concentrazione, abbinata al tempo di esposizione, ha un impatto diretto sul benessere e sulla salute delle persone che li frequentano. 

Per qualità dell’aria interna (Indoor Air Quality) si intende la qualità dell’aria all’interno degli ambienti chiusi in riferimento alla presenza e alla concentrazione di inquinanti di vario tipo e in relazione  alla salute e al comfort degli occupanti degli edifici. Riconoscere e controllare gli inquinanti comuni all’interno può aiutare a ridurre il rischio di problemi di salute presenti o futuri. Gli effetti sulla salute degli inquinanti indoor possono, infatti, manifestarsi subito dopo l’esposizione o anche anni dopo. Nello specifico, la qualità dell’aria interna è un fattore decisivo per i soggetti più vulnerabili, come i bambini, che hanno il sistema immunitario in evoluzione e respirano da 12 a 20 volte al minuto inalando un quantitativo di aria maggiore in proporzione al peso corporeo, rispetto a un adulto. La scarsa qualità dell’aria nelle scuole, infatti, ha numerosi effetti dannosi su bambini e operatori: aumenta la diffusione delle malattie aerotrasmesse (come il Covid-19), peggiora gli stati di asma, mal di testa, affaticamento, nausea ed eruzioni cutanee. Favorisce l’insorgenza di allergie, stati asmatici e patologie croniche. Può danneggiare l’apprendimento e aumentare i disturbi comportamentali.

Cosa si respira a scuola

La qualità dell’aria di un ambiente scolastico chiuso è influenzata da numerosi fattori:

  • l’aria che arriva dall’esterno;, 
  • sorgenti interne specifiche di inquinanti (arredi, materiali di costruzione, colle e vernici, prodotti per la pulizia, device di lavoro come stampanti e fotocopiatrici);
  • sistemi per l’aerazione e per la climatizzazione non adeguatamente puliti e manutenuti,; 
  • la presenza di persone che possono veicolare virus e batteri, come dimostrato dalla pandemia di Covid-19.

Alcuni inquinanti indoor possono raggiungere concentrazioni dalle 2 alle 5 volte superiori rispetto all’esterno, con un impatto biologico importante anche a basse concentrazioni per lunghi periodi di esposizione. Molti sono i progetti europei che si occupano di monitorare la qualità dell’aria interna a scuola e tutti segnalano situazioni da prendere in considerazione, come ad esempio i progetti “School Environment And Respiratory health in Children” (SEARCH) e “Health Effects of School Environment” (HESE) con misurazioni ambientali e informazioni sulla salute respiratoria ha evidenziato una cattiva IAQ nelle scuole italiane a causa dei livelli elevati di PM10 e CO2 essenzialmente per l’assenza di un’adeguata ventilazione e ne ha mostrato effetti sulla salute respiratoria dei bambini.

Sanificazione e purificazione dell’aria a scuola

Aprire le finestre per garantire un periodico ricambio di aria, pulire e disinfettare sono state le principali precauzioni raccomandate dalle istituzioni per migliorare la qualità dell’aria interna nelle scuole. Importanti  ma non sempre sufficienti, e a volte difficili da applicare. L’apertura delle finestre in pieno inverno, ad esempio, ha provocato numerose proteste da parte di studenti e genitori e in molti casi ha reso complicate e faticose le lezioni quotidiane.

Come è possibile allora garantire un costante e continuo ricambio di aria, unito a una completa sanificazione non solo delle superfici ma dell’intero ambiente, proprio durante le lezioni, senza che ci siano controindicazioni ed effetti collaterali per studenti e insegnanti?

In Jonix abbiamo sviluppato sistemi di sanitizzazione no touch particolarmente indicati per essere utilizzati in ambienti densamente popolati come le scuole poiché, grazie all’azione costante e prolungata della tecnologia Jonix Non Thermal Plasma, che agisce sugli inquinanti, compreso Covid – 19*, rendendo più salubre l’aria mentre questi spazi sono vissuti.

Numerose sono le scuole che hanno inserito i nostri dispositivi nei loro ambienti con oltre 3.000 dispositivi installati in strutture scolastiche di tutto il mondo.

La presenza dei dispositivi ha reso possibile una sanificazione continuativa di aria, oggetti e superfici, contribuendo a prevenire anche contagi da Covid-19, diminuendo in modo significativo le assenze per malattia di studenti, docenti, operatori.