Cara Mina,
Tutto è nato da un colpo di fulmine. Appena l’ho vista, ho capito che avrei voluto iniziare lì le mie giornate, avvolta dalla luce. È stato solo per quella finestra che ho scelto questa casa: una grande porta-finestra che si apre su un minuscolo terrazzino, incastonato tra i tetti in una zona storica della città.
La mattina la luce entra leggera e accende l’intero soggiorno.
Sono dove voglio essere. Che traguardo poterlo affermare, cara Mina!
Potrei dirti che ringrazio la vita per avermi portato qui, davanti a questa finestra, ma ho imparato che i meriti, e pure le responsabilità (e non voglio chiamarle colpe!) hanno un nome, il mio.
Voglio riconoscermeli tutti, questi meriti e uno in particolare: non conto più gli anni. Conto i libri letti, i ricordi, le persone, gli amori. Conto le piante che ho coltivato e che sono ancora lì, verdissime. Conto le forchette e i piatti, i cuscini e le sedie: troppi, forse, rispetto ai metri quadrati di questa piccola casa, ma sempre pochi in confronto allo spazio del cuore.
Sono dove voglio essere: apro la porta a chi scelgo, cucino piatti che profumano di menta e limone, lascio che i gatti scivolino tra le gambe di chi si lascia coccolare dalla loro tiepida carezza.
Sono dove voglio essere e respiro in questa consapevolezza. E ora te lo posso dire, Mina: è anche merito tuo! Il Cube che mi hai consigliato mi ha tolto quell’ultimo residuo di ritrosia nell’accogliere le persone qui a casa.
A impedirmi di vivere serenamente questi momenti, infatti, era una piccola cosa che però mi disturbava enormemente: gli odori forti che si rintanavano in casa, in inverno soprattutto. Odori di cucina (quanto è buona la cipolla, ma…parliamone dell’odore che restava, mi sembrava di dormire in un pentolone di ragù!), odore dei miei amati gatti, che per quanto puliti comunque si facevano sentire.
Da quando il Cube è entrato “in famiglia” sono molto più serena: lo tengo acceso costantemente e l’aria in casa è sempre fresca, frizzante, leggera. Come mi sento io, insomma! E vedessi le mie piante, sembrano rinate!
Lory