“Giovanni ha lesioni da decubito importanti e molto maleodoranti e per me stargli vicino, così come per gli operatori  della struttura, era diventato un incubo” racconta Giuliana, la moglie. “In RSA hanno iniziato a usare i sanificatori d’aria: l’odore è sparito quasi completamente e io sono riuscita di nuovo a sedermi accanto a lui. Non credo di essere esagerata se dico che grazie all’eliminazione dell’odore sono riuscita a ritrovare la gioia nello stargli accanto, sono riuscita di nuovo a dirgli Ti amo”.

Gli odori avvicinano, gli odori allontanano. Gli odori possono  trasformare l’amore in fatica o in gioia ritrovata.

In un ambiente di cura la salubrità degli spazi si deve poter cogliere al primo respiro: un’aria che sa di buono, di pulito, di fresco fa sentire le persone accolte e accudite, contribuisce alla serenità e al benessere di ospiti, famigliari e personale.
In ambienti salubri e sanificati ci si sente al sicuro, tutelati e protetti, e la qualità di vita e di lavoro migliora in modo significativo. Un respiro alla volta.

Un senso di benessere, gioia di vivere, bei ricordi: il nostro senso dell’olfatto è collegato al nostro cervello. Gli odori sono più rapidamente e fortemente associati ai ricordi rispetto ai segnali visivi o uditivi perché l’olfatto è l’unico senso direttamente collegato al sistema limbico del cervello, che ospita emozioni e ricordi

Nelle case di cura e in strutture simili i cattivi odori possono provenire da una varietà di fonti, sono legati ai corpi, alla preparazione dei cibi, all’utilizzo di prodotti per pulire e disinfettare.  Ciò non dovrebbe sorprendere, perché ogni volta che le persone vivono insieme, mangiano e dormono in stretta vicinanza l’una all’altra, ricevono cure mediche, è inevitabile che si producano odori che influiscono direttamente sulla qualità di vita delle persone, siano ospiti o operatori.

Un bagno che non odora di disinfettante rende il momento del lavarsi più piacevole e rilassante, una sala comune che sa di fresco migliora l’umore e la capacità di relazionarsi con gli altri, una sala da pranzo che odora di buono aumenta l’appetito e rende il pasto più semplice e gestibile.

Per gli operatori un’aria salubre e pulita significa la possibilità di rendere il gesto di cura e assistenza più preciso, dedicando a ciascuno il tempo che serve, senza la fatica di dover gestire anche la propria resistenza a odori molto intensi, perché dove l’odore è buono si lavora molto meglio e con meno stress. Per i parenti e i famigliari l’aria che si respira entrando nella struttura è indice della qualità della cura e dell’assistenza, racconta di un posto dove l’anziano è accolto con attenzione e rispetto per ogni elemento della sua vita, un luogo, dunque, da scegliere con fiducia e  serenità per i propri cari.