“Le nostre ricerche hanno mostrato l’effetto di diversi inquinanti aerodispersi negli spazi chiusi sulla salute polmonare degli anziani che vivono nelle case di cura. Questo è un problema preoccupante poiché la capacità dell’organismo di reagire agli inquinanti atmosferici nocivi diminuisce con l’avanzare dell’età. Le case di cura dovrebbero fare di più per prevenire l’inquinamento dell’aria interna limitandone le fonti e migliorando la ventilazione nei loro edifici.”

Così spiegava la dottoressa Isabella Annesi-Maesano, autrice principale di uno studio pubblicato sull’European Respiratory Journal nel 2015 (European Lung Foundation. “Air quality in nursing homes affecting lung health of residents.” 11 Marzo 2015), in tempi non sospetti, in cui ancora non si erano viste le disastrose conseguenze del dilagare  del Covid-19 proprio nelle RSA di tutto il mondo.

A differenza degli ambienti esterni, la qualità dell’aria interna nelle case di cura non è regolamentata dalla legislazione e raramente è monitorata. Di conseguenza, gli ospiti delle RSA che trascorrono la stragrande maggioranza del loro tempo al chiuso e a stretto contatto tra di loro, sono esposti agli inquinanti interni per lunghi periodi di tempo e questa esposizione prolungata può influire negativamente su salute, benessere, qualità della vita. Questa lunga esposizione a aria non salubre comporta anche l’aumento delle spese mediche a causa di visite e ricoveri ospedalieri per problemi acuti frequenti e non programmati. 

Porteremo questa tematica fondamentale anche in Exposanità, la mostra internazionale a servizio della sanità e dell’assistenza, a Bologna, durante il convegno “Migliorare la salute e il benessere del capitale umano in RSA: strategie per superare stanchezza e demotivazione(Info e iscrizioni)

Quali sono le fonti di inquinamento indoor in RSA?

La qualità dell’aria di un ambiente chiuso è influenzata da numerosi fattori: l’aria che arriva dall’esterno, la presenza di persone che possono veicolare virus e batteri, come dimostrato dalla pandemia di Covid-19, sorgenti interne specifiche di inquinanti (arredi, materiali di costruzione, colle e vernici, prodotti per la pulizia di persone e ambienti); sistemi per l’aerazione e per la climatizzazione non adeguatamente puliti e manutenuti. Alcuni inquinanti indoor possono raggiungere concentrazioni dalle 2 alle 5 volte superiori rispetto all’esterno, con conseguenze dirette sulla salute sia dal punto di vista respiratorio che cognitivo.

Virus e batteri: possono causare malattie o scatenare sintomi di asma e allergie. Virus e batteri oltre a essere portati dalla presenza umana possono insediarsi nel sistema di condizionamento e ventilazione, causando notevoli problemi a ospiti e personale.

Mancanza di ventilazione: in una RSA non è sempre possibile aprire le finestre il tempo e il numero di volte necessario per garantire un adeguato ricambio di aria, anche per non incidere sul riscaldamento o sull’aria condizionata.

Prodotti per la disinfezione e la cura di ambienti e persone: disinfettanti, medicinali, detergenti specifici, possono immettere negli ambienti chiusi sostanze inquinanti e allergizzanti e contribuire a creare odori forti.

Materiali di costruzione e di arredo non certificati: tinte, vernici, collanti, i mobili e gli arredi, rilasciano formaldeide e altri inquinanti nocivi per la salute.

Presenza di molte persone: nelle sale comuni e nei momenti dei pasti si possono trovare insieme ospiti e operatori anche in spazi ristretti e scarsa ventilazione con un considerevole peggioramento della qualità e salubrità dell’aria.

Odori: di cucina, di medicinali, di prodotti per la cura delle persone, disinfettanti per ambienti e superfici.

Muffa: se non adeguatamente trattata e igienizzata, la muffa può nascondersi nelle superfici, rilasciando spore che creano problemi respiratori significativi per gli ospiti.

Come intervenire sulla qualità dell’aria 

Ambienti in cui le persone permangono a lungo richiedono sistemi di sanificazione sicuri e certificati, che possano rigenerare l’aria in modo continuativo, senza controindicazioni né effetti collaterali per le persone stesse. La tecnologia Jonix Non Thermal Plasma risponde a queste caratteristiche: agisce costantemente sugli inquinanti, compreso Covid-19, rendendo più salubre l’aria mentre questi spazi sono vissuti. 

Jonix Non Thermal Plasma Technology è declinata in una gamma completa di dispositivi, in modo da potersi adattare a ogni ambiente, soddisfacendo tutte le necessità della struttura, in base a dimensione degli spazi, funzione d’uso, frequenza e quantità di persone presenti:

  • dispositivi stand alone compatti e leggeri, da spostare facilmente – Linea Cube: per sanitizzare le camere degli ospiti, salette di visita, piccoli bagni.
  • dispositivi fissi a parete per ambienti funzionali – Linea Steel: per sanificare eliminando velocemente anche gli odori e garantendo sicurezza e igiene delle preparazioni, nelle cucine professionali e negli ambienti di stoccaggio
  • dispositivi mobili ad azione filtrante e sanitizzante – Linea Mate, per la filtrazione assoluta delle polveri sospese e l’eliminazione fino a -99.9% di batteri, virus e muffe in ogni tipo di ambiente, in particolare sale comuni, zone pranzo, zone ricreative
  • unità di ventilazione centralizzata a doppio flusso con recupero del calore con tecnologia a plasma freddo – vmc 4people: nelle sale d’attesa, nei corridoi, nelle sale comuni, per un continuo ricambio d’aria e per prevenire la diffusione di malattie aerotrasmesse, garantendo sicurezza e igiene  senza avere ingombri a terra.

Bibliografia: articoli utili e fonti

  • Indoor environmental quality in social housing with elderly occupants in Spain: Measurement results and retrofit opportunities (qui l’articolo)
  • Indoor air pollution in old people’s homes related to some health problems: a survey study (qui l’articolo)
  • European respiratory journal (qui il sito della Rivista Scientifica)
  • Indoor air quality, ventilation and respiratory health in elderly residents living in nursing homes in Europe. European Respiratory Journal, March 2015
  • Air quality of nursing homes and its effect on the lung health of elderly residents (qui l’articolo)
  • Improvements in air quality may slow down the rate of age-related cognitive decline (qui l’articolo)
  • L’impatto di Covid-19 sul settore LTC (Long Time Care, ndr) e il ruolo delle policy: evidenze dall’Italia e dall’estero di Eleonora Perobelli, Sara Berloto, Elisabetta Notarnicola e Andrea Rotolo. Pubblicato in “Le prospettive per il settore  socio-sanitario  oltre la pandemia” 3° Rapporto Osservatorio Long Term Care, a cura di Giovanni Fosti Elisabetta Notarnicola Eleonora Perobelli.