Utilizzare materiali “attivi” che assorbano la formaldeide, coltivare specifiche varietà di piante, usare sistemi di VMC o dispositivi per la depurazione e purificazione dell’aria. La salubrità degli ambienti in cui viviamo è “curabile”!

A PROPOSITO DELLA FORMALDEIDE…

Tra le sostanze nocive che possiamo trovare in casa, la più famigerata è sicuramente la formaldeide. Questo agente inquinante, assieme all’anidride carbonica, viene considerato come “marker” per la qualità dell’aria indoor: quando in un locale riusciamo a riscontrare concentrazioni di formaldeide oltre la norma abbiamo la certezza che, assieme a essa, esistano tracce di molti altri composti potenzialmente nocivi.

Rilevare la formaldeide è molto facile e immediato: a differenza della maggior parte dei VOC, che per essere individuati necessitano dell’ausilio di un laboratorio specializzato, per questa sostanza basta posizionare correttamente un buon sensore a misurazione diretta capace di restituirci un valore immediato con sufficiente approssimazione.

La formaldeide è praticamente ubiquitaria e viene molto spesso rilevata nelle abitazioni di tutta Italia. Può essere emessa dai materiali da costruzione, dal fumo di sigaretta, dai prodotti per la pulizia della casa, da tutti gli apparecchi a combustione (cucine, stufe, caldaie a gas o a legna), e viene anche utilizzata come componente di colle o adesivi, come conservante in alcune vernici o come disinfettante.

Oltre al fumo di sigaretta, le fonti più significative di formaldeide sono rappresentate da molti pannelli a base di legno pressato, truciolato o compensato (soprattutto quelli non certificati) che vengono utilizzati nelle pavimentazioni, negli arredi o nei rivestimenti di pareti.

 

LE NORMATIVE CHE TUTELANO LA NOSTRA SALUTE

A proposito di limiti e certificazioni, per quanto riguarda il nostro Paese, oltre al già citato D.M. 11/04/2008 (recepimento del GPP) siamo per fortuna tutelati dal D.M. 10/10/2008. Tale norma sancisce che i pannelli a base legno per interno e i manufatti con essi realizzati non possono essere immessi in commercio se, testati con un particolare procedimento, emettono un quantitativo di formaldeide superiore a 120 μg/m3. Tale valore definisce una certificazione emissiva di prodotto “E1”, che possiamo assolutamente richiedere al nostro fornitore di fiducia.

In Italia questo importante riferimento legato ai materiali da costruzione viene ribadito dalla Circolare n. 57 del 22/06/1983, che indica in 120 μg/m3 il limite massimo consigliato di formaldeide (questa volta ambientale) atto a definire la salubrità di uno spazio indoor.

Ancora una volta possiamo avvalerci di buone normative capaci di proteggere la nostra salute da molte aggressioni chimiche.

Non dimentichiamo, però, che queste leggi non potranno mai coprire l’intero spettro della problematica e, soprattutto, non riusciranno mai a essere tempestivamente emanate per risolvere un contesto ambientale in fortissima trasformazione.

 

SUGGERIMENTI E STRUMENTI UTILI PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DELL’ARIA INDOOR

Solo scienza, cultura e tecnologia possono rispondere immediatamente alla nostra esigenza di salubrità degli ambienti offrendoci diversi metodi per migliorare la qualità dell’aria negli ambienti confinati delle nostre case.

Possiamo utilizzare, per esempio, alcuni materiali “attivi” che assorbono la formaldeide, coltivare dento casa alcune specifiche varietà di piante, inserire dei sistemi di ventilazione meccanica controllata o utilizzare dispositivi per la depurazione e purificazione dell’aria interna.

Architetto Leopoldo Busa,
esperto in qualità dell’aria indoor