Che differenza c’è tra un dispositivo che utilizza come tecnologia la fotocatalisi e uno che, invece, si basa su un sistema di ionizzazione evoluta (Non Thermal Plasma)? Entrambi i dispositivi hanno come fine l’eliminazione di virus, batteri e altri inquinanti da aria e superfici, ma lo fanno in modo diverso e con diversi risultati.

Dispositivi fotocatalitici cosa fanno e come funzionano

La fotocatalisi è una tecnologia che facilita alcuni processi come l’ossidazione degli inquinanti nell’aria. Il processo si attiva in presenza di un foto-catalizzatore, cioè di una sostanza in grado di attivare una reazione chimica tramite l’assorbimento di una radiazione elettromagnetica (luce). In altre parole, per avere un processo di fotocatalisi servono una sostanza attivatrice e una fonte di luce, naturale o artificiale. Il fotocatalizzatore più comune è il Biossido di Titanio (TiO2) che, irraggiato con una radiazione UV, quando viene a contatto con molecole contenenti ossigeno (es. O2, H2o) può generare a sua volta agenti ossidanti reattivi (come ad esempio il radicale OH) che sono in grado di trasformare le sostanze organiche inquinanti in anidride carbonica e acqua

I dispositivi che sanificano l’aria tramite fotocatalisi sono costituiti, in genere, da un sistema fotocatalitico alimentato con una lampada a raggi UVC (fonte di luce) e spesso sono corredati anche da sezioni filtranti. Grazie alle specie ossidanti che si possono formare sulla superficie del biossido di titanio sottoposto alla luce ultravioletta, le membrane dei virus e dei batteri possono venire aggredite inibendone l’attività. L’eventuale filtro a minerali presente, va in supporto al filtro al TiO2 per garantire la massima resa nella depurazione da agenti microbici e odori.

I principali limiti dei dispositivi che si basano su fotocatalisi sono dovuti ad alcuni fattori che  contraddistinguono questa tecnologia, che di per sé è l’unione di 2 tecnologie (UV + sostanze fotocatalitiche): 

  • La necessità di lampade UV per attivare il processo che avviene su una superficie di un supporto fotocatalitico
  • La necessità di avere una superficie del fotocalizzatore estesa, sempre efficiente e pulita per permettere il fenomeno superficiale della fotocatalisi, che porta alla formazione delle specie reattive che aggrediscono gli inquinanti
  • Necessità di far arrivare i precursori delle specie ossidanti in modo efficiente sulla superficie del fotocatalizatore: solo qui si possono formare le ROS che dovranno aggredire a loro volta gli inquinanti
  • Si tratta di un sistema passivo :nei dispositivi dotati di filtri posti dopo il sistema fotocatalitico  viene sanificato solo ciò che entra nel raggio di azione del sistema 
  • Il costo connesso alle lampade stesse e alla loro manutenzione
  • Tempi lunghi di azione 
  • Dubbi sulla non pericolosità del radicale ossidrile del quale non è stata ancora dimostrata l’innocuità per l’uomo

Dispositivi a Non Thermal Plasma: cosa fanno e come funzionano

I dispositivi Jonix utilizzano una forma evoluta di ionizzazione, Jonix Non Thermal Plasma Technology. La tecnologia è sicura ed efficace per la decomposizione delle sostanze inquinanti e la sanificazione di ambienti e superfici. Il cuore dei dispositivi Jonix è il generatore di Non Thermal Plasma, la cui architettura e la modalità di pilotaggio sono coperti da brevetti che rendono così la nostra tecnologia unica e non replicabile a livello di efficienza ed efficacia.

Il processo di ionizzazione non termica è un fenomeno fisico generato a temperatura ambiente che utilizza l’aria come miscela gassosa trasformandola in un gas ionizzato costituito da varie particelle caricate elettricamente: elettroni, ioni, atomi e molecole.

Queste specie così caricate, in presenza di ossigeno prendono il nome di ROS (Reactive Oxygen Species) e sono in grado di attaccare una grande varietà di composti inquinanti, ossidandoli e disgregandoli.

Principio di funzionamento della Ionizzazione Evoluta Non Thermal Plasma di Jonix

I vantaggi di Jonix Non Thermal Plasma

  • Jonix Non Thermal Plasma Technology è una forma ATTIVA di sanificazione: le particelle reattive si diffondono nell’ambiente andando a caccia degli inquinanti, mentre nel caso della fotocatalisi il processo si attiva se e quando gli inquinanti entrano nel raggio d’azione della fonte luminosa. 
  • I dispositivi Jonix hanno una manutenzione estremamente semplice e i generatori vanno sostituiti dopo quasi un anno di uso effettivo (cioè accesi alla massima potenza per 9000 ore)
  • L’azione sanitizzante ha tempi rapidi di azione, basti pensare che, secondo il test effettuato dall’Università di Padova (dipartimento di Medicina Molecolare) i dispositivi Jonix presentano “un’efficacia attività antivirale nei confronti di SARS-CoV-2 (il Covid-19, ndr), con un abbattimento della carica virale pari al 99,99% dopo 30 minuti di esposizione”, ovviamente se il dispositivo è posizionato correttamente in un ambiente dalle dimensioni adeguate alla sua azione.  
  • I dispositivi Jonix Non Thermal Plasma Technology agiscono in modo  continuativo su batteri, virus e inquinanti, assicurando una costante rigenerazione dell’aria.