“L’attenzione sulla qualità dell’aria indoor nelle scuole si tradurrà nel suo complesso in un beneficio significativo per tutta la  vita sulla salute di studenti, docenti, operatori”. 

Questa frase è stata pubblicata niente di meno che dalla Gazzetta Ufficiale dello stato italiano nel DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 26 luglio 2022 dedicato alle linee guida sulla qualità dell’aria con il relativo protocollo Covid nelle scuole.

Già dalla fine dell’anno scolastico 2021 ci si è chiesti quali sarebbero state le nuove regole riguardanti il Covid a scuola per il periodo successivo. Il 26 luglio è uscito questo importante documento che delinea le nuove disposizioni riguardo il Covid, ma si va, ed è questa la cosa davvero interessante, anche molto oltre.  Il punto che vogliamo sottolineare è che nel documento non si parla solo di norme Covid a scuola: si specifica infatti che la qualità dell’aria è fondamentale per la salute complessiva delle persone, in particolare dei più giovani.

E finalmente come cause dell’inquinamento indoor si vanno a segnalare tutta una serie di elementi e di fattori: inquinamento esterno (gas di scarico), arredi, materiali edili, prodotti per la pulizia, oltre ovviamente a virus e batteri, ai quale porre attenzione e rimedio tramite azioni e prodotti specifici.

Come valutare la qualità dell’aria negli istituti scolastici

Il decreto individua due livelli di valutazione della qualità dell’aria: il primo è frutto dell’osservazione diretta e della valutazione immediata delle fonti inquinanti. 

Innanzitutto, quindi, bisogna:

  • considerare se sono presenti fonti esterne di inquinanti vicino alle aule (es. parcheggi di mezzi a motore in prossimità delle finestre, strade molto trafficate vicino alla scuola), 
  • valutare se gli arredi e i materiali edili (tramite le apposite schede tecniche) possono rilasciare sostanze nocive, 
  • mantenere il rispetto del divieto di fumo in tutta la scuola, 
  • considerare l’impatto e la qualità dei prodotti e dei sistemi di pulizia e igienizzazione.

Il secondo livello di valutazione della qualità dell’aria è tecnico e viene eseguito in collaborazione con ARPA  e ASL locali che possono valutare la presenza e la quantità nell’aria di CO2, formaldeide, benzene, PM10,  PM2,5,  temperatura, umidità relativa e individuare le soluzioni più efficaci da adottare.

Come scegliere i dispositivi: indicazioni e regolamentazioni

Il decreto fa una importante premessa: “La qualità dell’aria indoor, sia  dal punto di vista degli inquinanti che della carica microbica, è un requisito essenziale per il mantenimento della buona salute della popolazione scolastica e per il suo sviluppo conoscitivo.

Per poter, quindi, contare su una qualità dell’aria tale da garantire salute e prevenzione è necessario da un lato attivare comportamenti virtuosi come la sanificazione degli ambienti, il ricambio d’aria, il rispetto della cosiddetta etichetta respiratoria, dall’altro provvedere con dispositivi specifici che devono rispondere a precisi requisiti. 

I dispositivi destinati  agli  ambienti  scolastici devono:

  1. essere chiaramente identificabili e utilizzabili in presenza di studenti e personale;
  2. garantire il ricambio d’aria, l’abbattimento di agenti patogeni e altri inquinanti anche sulle superfici;
  3. essere di facile utilizzo e installazione; con bassi  costi  di  attivazione, operatività e manutenzione per garantire la continuità delle prestazioni
  4. essere il più possibile silenziosi e non interferire con le attività scolastiche
  5. essere  sempre  accompagnati da documentazione attestante test specifici che ne dimostrino efficacia e sicurezza nelle condizioni di utilizzo, durata di funzionamento che influenza la capacità di abbassare la concentrazione degli inquinanti;  frequenza  della manutenzione per un corretto funzionamento; livello di rumore durante il funzionamento alla massima portata d’aria. 

Quali informazioni devono fornire i produttori/fornitori dei dispositivi? Come jonix assolve a queste indicazioni?

  1. Deve essere chiaramente indicato il fabbricante e il responsabile dell’immissione sul mercato del dispositivo. Nota nostra: sembra una banalità ma non lo è! Negli ultimi 3 anni sono arrivati sul mercato dispositivi commercializzati senza che sia chiaro chi effettivamente produce ed è responsabile delle azioni/effetti dichiarati e dove sono realizzati.

Come risponde Jonix: i dispositivi Jonix sono prodotti da Jonix S.p.A. – società benefit con sede a Tribano, in provincia di Padova. Jonix controlla e gestisce direttamente ogni fase della filiera che avviene interamente in Italia: dallo sviluppo della tecnologia alla produzione.

  1. Identificazione univoca del dispositivo: è necessario descrivere in maniera dettagliata la tecnologia e il principio di funzionamento del sistema, specificando il principio attivo chimico o agente fisico su cui si basa l’azione sanificante/igienizzante dell’apparecchio. 

Come risponde Jonix: Jonix Non Thermal Plasma Technology, forma evoluta, sicura ed efficace di ionizzazione che Jonix studia da 10 anni nel proprio laboratorio. Jonix Non Thermal Plasma Technology sanifica gli ambienti sfruttando le proprietà dell’aria quando è attivata dall’energia controllata, prodotta dagli speciali generatori brevettati Jonix. L’aria attivata è composta da molecole “eccitate” (Reactive Species) che vanno ad attaccare le molecole inquinanti, disgregandole e i microrganismi, provocando loro danni strutturali e funzionali tali da renderli inattivi (azione biocida e virucida).

  1. Deve essere specificato se il dispositivo può essere utilizzato in presenza o in  assenza di astanti 

Come risponde Jonix: tutti i dispositivi Jonix possono essere utilizzati in presenza di persone in modo continuativo e prolungato senza controindicazioni. 

  1. Devono essere fornite Schede di Dati di Sicurezza (SDS) delle sostanze attive  pericolose, redatte conformemente all’allegato II del regolamento (CE)  n. 1907/2006 (REACH). 

Come risponde Jonix: forniamo un dettagliato dossier scientifico in cui sono presenti tutti i test, le sperimentazioni, i risultati e le schede tecniche.

  1. Devono essere proposte soluzioni e sistemi che tengano conto delle condizioni ambientali quali il volume del locale, il passaggio dell’aria e le correnti d’aria 

Come risponde Jonix: i nostri tecnici accompagnano nell’individuazione e nella scelta del dispositivo più adeguato all’ambiente. Sul sito e sul blog di Jonix sono presenti inoltre approfondimenti per comprendere come scegliere il dispositivo.

  1. Deve essere indicato il corretto posizionamento rispetto a finestre, balconi, porte  e  postazioni di lavoro con particolare attenzione alla direzione del flusso di aria generato.

Come risponde Jonix: i tecnici Jonix forniscono tutte le indicazioni necessarie per posizionare il dispositivo in modo da ottimizzare le performance della tecnologia. Sul sito e sul blog di Jonix sono presenti inoltre approfondimenti per un corretto dimensionamento.


Indicazioni ministeriali e dispositivi Jonix a confronto

Caratteristiche indicate da DecretoCaratteristiche dispositivi Jonix
Indicare produttore/responsabile di immissione sul mercatoJonix SpA, azienda benefit che produce dispositivi 100% made in Italy
Specificare tecnologiaJonix Non Thermal Plasma Technology – forma evoluta, sicura e brevettata di ionizzazione a plasma freddo
Indicare se in presenza di persone o noTutti i dispositivi Jonix possono essere utilizzati in presenza di persone in modo continuativo
Definire azione – effettiJonix Non Thermal Plasma Technology agisce su virus, batteri, formaldeide, benzene, toluene, fumo, polveri sottili da gas di scarico e altri inquinanti volatili.
Indicare i consumiBassi consumi energetici  a fronte di importante potenza sanitizzante. Cube Professional, ad esempio, consuma solo 10W.
Specificare tipologia di manutenzioneManutenzione semplice e veloce non richiede interventi specializzati
Indicare rumorositàI dispositivi Jonix non interferiscono con le attività neppure al massimo livello di potenza
Presentare documentazioneDossier scientifico con tutti i test, le certificazioni e le sperimentazioni di sicurezza da laboratori indipendenti e accreditati

Fonti: