Alzare l’asticella di una vita non semplice

Cara Mina,
Ho sempre avuto una mente matematica, anzi meglio, analitica. Davanti a un problema, per quanto grande, non mi sono mai fermato: lo scomponevo in problemi più piccoli, elementi facili da gestire  e risolvere, uno alla volta.

Era come con il Mechano che usavo da bambino: pezzi da incastrare, avvitare e se qualcosa non girava nel modo giusto smontavo tutto e ricominciavo.
Poi è arrivato il pezzo che non si incastrava con niente, l’elemento che non si lasciava riavvitare o smontare.
25 anni fa, una mattina umida di febbraio, uscendo dalla sala parto il medico mi disse poche parole e tutte ruotavano intorno ad una sola: ANOMALIA. Un grave problema respiratorio congenito, il primo di montagne di “forse”, “c’è la probabilità”, “potrebbe”. 

Dei primi 7 anni di Riccardo ricordo soprattutto il rantolio faticoso che corrispondeva al suo respiro nel sonno. Quando sono in silenzio mi sembra di sentirlo ancora, in sottofondo, come un rumore bianco di cui conosco ogni variazione: se aumentava troppo in fretta o diminuiva di colpo non c’era tempo da perdere, bisognava armarsi di inalatore, siringa, medicine. E quante corse al pronto soccorso, dove già sapevano tutto. 

Dopo quasi vent’anni il respiro di Riccardo continua a essere il pezzo che non si incastra. I suoi polmoni sono come privi di protezione, esposti a tutto quello che il mondo gli rovescia addosso: un raffreddore può diventare una polmonite, una scia di fumo equivale a una intossicazione.
Riccardo vive ancora con noi, la sua fragilità non può conoscere l’indipendenza. E la nostra casa negli anni si è sempre di più adeguata a lui, cucita intorno come un vestito leggero che gli permette di essere, almeno qui, un ragazzo come tanti, e non “Riccardo e la malattia” che in ogni altro luogo lo definisce  e lo limita.

E il sistema Jonix, cara Mina, ha completato l’opera. Anzi, ha fatto molto di più di quanto ci potessimo aspettare! Jonix è presente in tutta la casa e ha fatto veramente la differenza, in particolare di notte: inizialmente pensavamo fosse un caso, una migliore reazione di Riccardo ai farmaci, il periodo passato nella nuova località termale che tanto ci avevano consigliato, insomma ci eravamo dati molte spiegazioni per l’inaspettato miglioramento notturno. Quando, però, per una settimana abbiamo dovuto interrompere l’uso di Jonix a causa della pulizia dei filtri del sistema di ventilazione forzata, Riccardo è peggiorato, le notti sono tornate difficili come prima. Allora abbiamo capito! Jonix è stato il giro di vite: da quando è stato riattivato abbiamo anche iniziato a diminuire gradualmente alcuni farmaci e non ci sono stati problemi. Non potevamo crederci! Ora Jonix è acceso sempre e la qualità dell’aria in casa si sta rivelando la miglior medicina per Riccardo. Certo, i problemi, purtroppo, non sono spariti, ma, come ben sa chi convive con la malattia, qualsiasi cosa porti sollievo alza l’asticella della qualità di una vita non semplice.

Giorgio